la gf meccatronica vista da dietro
partiamo da questo post letto su mtb-forum:
"...potete iscrivervi come escursionisti alla gran fondo della meccatronica e considerarlo il nostro raduno di primavera.
Davide
Bike Fun Club"
sabato 2 la prova del percorso in solitaria, e già capisco che non sarà una passeggiata.
in settimana recupero qualche info logistica, venerdì breefing col presidente sulla possibilità di correre "conto terzi", ma non si fa più, mi dice.
sabato un occhio al meteo, conoscendo il fondo infido della zona, ma domenica, anche se il fido torre mi bidona last minute, pare la giornata giusta.
e allora, meccatronica sia!
dopo una notte quasi insonne, in piedi alle 6.30. prendendola dolce arrivo a viano verso le 8.20.
un po' di casino per il parcheggio (ci mancava pure il mercatino!), poi via a iscriversi.
vantaggi da escursionista: zero fila! e c'è pure il pacco gara, niente di che, ma "piutòst che gnìnt"...
poi un po' di filosso allo stand sculazzo, tanto per far passare il tempo che manca allo start.
si vede un po' di gente (altra no, che ho imparato solo dopo che c'erano), si chiacchiera, si osservano riti esoterici stile "panoramix il druido", una controllatina ai mezzi...
poi vado a vestirmi pure io. in viaggio la macchina segnava 6-7°, ma il sole scalda parecchio, quindi divisa corta e smanicato (il fido nuova-corti), con k-way da tenere prima del via e che finirà prontamente in tasca.
barrette più gel del pacco gara, un attimo di crisi quando vedo che il simil-gatorade del lidl contiene muffa, quindi lo sostituisco con la polverina magica sempre del pacco gara più acqua della fontana.
torno al gazebo, recupero la biga, un saluto a kiara, appena arrivata col fido cucciolo alex ;-)
e si va in griglia.
e qui, sorpresa: griglia unica 'sta minki@!
non che mi aspettassi di partire davanti, sapevo che gli escursionisti partivano in coda, ma tra me e i compagni ci sono diverse griglie di dstanza, e capisco che fare gara in compagnia sarà difficile.
ma decido di provarci, anche se so che rischierò di fare il botto: allo start parto forte (per i miei standard, si intende), cercando di avvicinare qualche sculazzo.
sulla prima salita l'incitazione di kiara è forse il momento più bello della giornata: qualcuno si ricorda di me!
raggiungo abbastanza presto canna e il topo, li supero, sperando di arrivare a tiro a loson, simon&simon &co.
ecco, l'errore più grosso della giornata è forse questo, la presunzione di agganciare un gruppetto che non fosse l'ultimo. col senno di poi...
comunque alla fine li becco all'ingorgo (che sapevo ci sarebbe stato), simon&imon, da veri italiani medi, aggirano la coda sul prato e mi metto in scia saltando un po' di gente, ma poi mi accodo al gruppo e non li vedo più.
si risale, si riscende, si guada, e si affronta il lungo tresinaro. il lato sinistro non l'avevo provato: è una figata, con tutte le passerelle in legno... chissà se rimarranno?
arrivo al ponte di iano che già non sono più freschissimo, al primo ristoro vedo matteo vezzali fermo. bucato, mi dice.
embè, quale migliore occasione per testare il kit riparazione tubeless? estraggo il survival-kit e proviamo, è un po' rognoso ma secondo me tappa, ma matteo non è molto convinto, anche perchè teme di rimanere nuovamente a piedi in un punto più isolato... e forse non ha tutti i torti.
quindi dopo poche pompate rinunciamo, peccato per l'esperimento fallito e il tempo perso inutilmente (alla fine, gpx alla mano, saranno 8-9 minuti)
nel mentre mi avevano appena superato alberici, il topo e canna, quindi riparto a manetta (giocandomi quel po' di autonomia rimasta).
il canna, in particolare, è uno spettacolo: visto passare al ristoro ingarellato a manetta, prendendo da bere al volo. lo ribecco subito dopo, fermo su una discesina... tanto valeva fermarsi al ristoro!
si fa un po' di strada insieme con alberici, ma quando si ritorna a viano ho già i primi sentori di crampi e perdo terreno. quindi al secondo ristoro ingurgito il possibile, temendo che sarà un calvario, ma ormai è tardi.
senza pudore, cammino la salita al pratone (che in prova avevo pedalato) e tiro avanti chiacchierando un po' con un altro biker. si attraversa la strada e via verso l'ultima terribile salita, anche questa pedalata in prova ma che oggi mi spaventa parecchio.
infatti qui si consuma la tragedia: decido di provarci, ma dopo poche pedalate crampi ovunque. la gamba sinistra non si piega nè si stende: appoggio la bici e mi siedo in terra soffrendo in silenzio in mezzo al passaggio degli altri bikers e sperando che qualcuno mi proponga l'eutanasia!
dopo qualche minuto il riesco a muovermi, arranco fino all'attacco dell'ultima discesa (che per fortuna è messa meglio di sabato scorso) poi percorro il lungo tresinaro, che già non è facile, quasi pedalando con una gamba sola, velocità raramente oltre i 15.
arrivo al traguardo che non ho neanche voglia di alzare le mani. il garmin segna 2h30', ma ne sono passate quasi 3. alla fine, guardando il chippato dopo di me, il tempo di gara sarà approssimativamente 2.54.30. triste!
da cui il rimpianto, per la speranza vana di raggiungere il gruppetto davanti (che poi neanche c'era, perchè ognuno ha fatto gara a sè) di non essermi aggregato al gruppetto dietro (canna e topo arrivati insieme), e magari facendo il giro più in scioltezza e godendomelo di più.
vabbè, sbagliando si impara, e forse, dico forse, ci saranno altre occasioni...
all'arrivo guardo il cell e trovo un messaggio della moglie (di un'ora prima) che chiede se sono a casa per pranzo. mi sembrava ne avessimo parlato...
per paura di rappresaglie, però, parto verso casa e chiudo in bellezza saltando pure il pasta party!
cosa rimane di questa giornata:
la consapevolezza che le gare non fanno per me. l'ultima risaliva al 2012 (corsa, per altro, "conto terzi").
oggi avrei potuto gestirmi meglio, e al di là del tempo, godermela di più. in questo senso ho imparato qualcosa.
sperare di pedalare in gruppo a una gf è pura utopia, visto e considerato che non capita neanche nei raduni.
questo dovevo metterlo in conto, ma ripeto, la mia esperienza di gf è, per fortuna o purtroppo, limitata.
i tempi del primo ges (simo, goldi, pongo...), o 1.0 come va di moda dire oggi, sono lontani ricordi.
non so se ricapiterà, sicuro NON se sarò l'unico sculazzo non chippato: giro spesso solo, farlo tra 700 iscritti è assurdo!
è comunque bello avere un ritrovo col team, almeno prima della gara.
e anche dopo, se uno partecipa al pasta party. ecco, lì si vede lo spirito del gruppo.
è bello anche chiacchierare coi bikers conosciuti sul percorso: se riuscissi a stare tra invasati là davanti probabilmente perderei questa possibiltà.
preferisco così.