giovedì 14 aprile 2016

la gf meccatronica vista da dietro


la gf meccatronica vista da dietro

partiamo da questo post letto su mtb-forum:

"...potete iscrivervi come escursionisti alla gran fondo della meccatronica e considerarlo il nostro raduno di primavera.
Davide
Bike Fun Club"


sabato 2 la prova del percorso in solitaria, e già capisco che non sarà una passeggiata.
in settimana recupero qualche info logistica, venerdì breefing col presidente sulla possibilità di correre "conto terzi", ma non si fa più, mi dice.
sabato un occhio al meteo, conoscendo il fondo infido della zona, ma domenica, anche se il fido torre mi bidona last minute, pare la giornata giusta.
e allora, meccatronica sia!
dopo una notte quasi insonne, in piedi alle 6.30. prendendola dolce arrivo a viano verso le 8.20.
un po' di casino per il parcheggio (ci mancava pure il mercatino!), poi via a iscriversi.
vantaggi da escursionista: zero fila! e c'è pure il pacco gara, niente di che, ma "piutòst che gnìnt"...
poi un po' di filosso allo stand sculazzo, tanto per far passare il tempo che manca allo start.
si vede un po' di gente (altra no, che ho imparato solo dopo che c'erano), si chiacchiera, si osservano riti esoterici stile "panoramix il druido", una controllatina ai mezzi...
poi vado a vestirmi pure io. in viaggio la macchina segnava 6-7°, ma il sole scalda parecchio, quindi divisa corta e smanicato (il fido nuova-corti), con k-way da tenere prima del via e che finirà prontamente in tasca.
barrette più gel del pacco gara, un attimo di crisi quando vedo che il simil-gatorade del lidl contiene muffa, quindi lo sostituisco con la polverina magica sempre del pacco gara più acqua della fontana.
torno al gazebo, recupero la biga, un saluto a kiara, appena arrivata col fido cucciolo alex ;-)
e si va in griglia.
e qui, sorpresa: griglia unica 'sta minki@!
non che mi aspettassi di partire davanti, sapevo che gli escursionisti partivano in coda, ma tra me e i compagni ci sono diverse griglie di dstanza, e capisco che fare gara in compagnia sarà difficile.
ma decido di provarci, anche se so che rischierò di fare il botto: allo start parto forte (per i miei standard, si intende), cercando di avvicinare qualche sculazzo.
sulla prima salita l'incitazione di kiara è forse il momento più bello della giornata: qualcuno si ricorda di me!
raggiungo abbastanza presto canna e il topo, li supero, sperando di arrivare a tiro a loson, simon&simon &co.
ecco, l'errore più grosso della giornata è forse questo, la presunzione di agganciare un gruppetto che non fosse l'ultimo. col senno di poi...
comunque alla fine li becco all'ingorgo (che sapevo ci sarebbe stato), simon&imon, da veri italiani medi, aggirano la coda sul prato e mi metto in scia saltando un po' di gente, ma poi mi accodo al gruppo e non li vedo più.
si risale, si riscende, si guada, e si affronta il lungo tresinaro. il lato sinistro non l'avevo provato: è una figata, con tutte le passerelle in legno... chissà se rimarranno?
arrivo al ponte di iano che già non sono più freschissimo, al primo ristoro vedo matteo vezzali fermo. bucato, mi dice.
embè, quale migliore occasione per testare il kit riparazione tubeless? estraggo il survival-kit e proviamo, è un po' rognoso ma secondo me tappa, ma matteo non è molto convinto, anche perchè teme di rimanere nuovamente a piedi in un punto più isolato... e forse non ha tutti i torti.
quindi dopo poche pompate rinunciamo, peccato per l'esperimento fallito e il tempo perso inutilmente (alla fine, gpx alla mano, saranno 8-9 minuti)
nel mentre mi avevano appena superato alberici, il topo e canna, quindi riparto a manetta (giocandomi quel po' di autonomia rimasta).
il canna, in particolare, è uno spettacolo: visto passare al ristoro ingarellato a manetta, prendendo da bere al volo. lo ribecco subito dopo, fermo su una discesina... tanto valeva fermarsi al ristoro!
si fa un po' di strada insieme con alberici, ma quando si ritorna a viano ho già i primi sentori di crampi e perdo terreno. quindi al secondo ristoro ingurgito il possibile, temendo che sarà un calvario, ma ormai è tardi.
senza pudore, cammino la salita al pratone (che in prova avevo pedalato) e tiro avanti chiacchierando un po' con un altro biker. si attraversa la strada e via verso l'ultima terribile salita, anche questa pedalata in prova ma che oggi mi spaventa parecchio.
infatti qui si consuma la tragedia: decido di provarci, ma dopo poche pedalate crampi ovunque. la gamba sinistra non si piega nè si stende: appoggio la bici e mi siedo in terra soffrendo in silenzio in mezzo al passaggio degli altri bikers e sperando che qualcuno mi proponga l'eutanasia!
dopo qualche minuto il riesco a muovermi, arranco fino all'attacco dell'ultima discesa (che per fortuna è messa meglio di sabato scorso) poi percorro il lungo tresinaro, che già non è facile, quasi pedalando con una gamba sola, velocità raramente oltre i 15.
arrivo al traguardo che non ho neanche voglia di alzare le mani. il garmin segna 2h30', ma ne sono passate quasi 3. alla fine, guardando il chippato dopo di me, il tempo di gara sarà approssimativamente 2.54.30. triste!
da cui il rimpianto, per la speranza vana di raggiungere il gruppetto davanti (che poi neanche c'era, perchè ognuno ha fatto gara a sè) di non essermi aggregato al gruppetto dietro (canna e topo arrivati insieme), e magari facendo il giro più in scioltezza e godendomelo di più.
vabbè, sbagliando si impara, e forse, dico forse, ci saranno altre occasioni...
all'arrivo guardo il cell e trovo un messaggio della moglie (di un'ora prima) che chiede se sono a casa per pranzo. mi sembrava ne avessimo parlato...
per paura di rappresaglie, però, parto verso casa e chiudo in bellezza saltando pure il pasta party!

cosa rimane di questa giornata:

la consapevolezza che le gare non fanno per me. l'ultima risaliva al 2012 (corsa, per altro, "conto terzi").
oggi avrei potuto gestirmi meglio, e al di là del tempo, godermela di più. in questo senso ho imparato qualcosa.

sperare di pedalare in gruppo a una gf è pura utopia, visto e considerato che non capita neanche nei raduni.
questo dovevo metterlo in conto, ma ripeto, la mia esperienza di gf è, per fortuna o purtroppo, limitata.
i tempi del primo ges (simo, goldi, pongo...), o 1.0 come va di moda dire oggi, sono lontani ricordi.
non so se ricapiterà, sicuro NON se sarò l'unico sculazzo non chippato: giro spesso solo, farlo tra 700 iscritti è assurdo!

è comunque bello avere un ritrovo col team, almeno prima della gara.
e anche dopo, se uno partecipa al pasta party. ecco, lì si vede lo spirito del gruppo.

è bello anche chiacchierare coi bikers conosciuti sul percorso: se riuscissi a stare tra invasati là davanti probabilmente perderei questa possibiltà.
preferisco così.




martedì 23 agosto 2011

tremalzo

finalmente ce l'ho fatta!
nonostante la sorte avversa (i forfait di tutti i possibili compagni di viaggio, qualche inconveniente con la consegna dell'ordine decathlon e gli impegni x domenica, inizialmente data scelta per il giro) ieri, approfittando dell'ultimo giorno di ferie, con la moglie già al lavoro e la nonna a fare da babysitter, mi sono organizzato per una toccata e fuga sul tremalzo.
in programma il minimo sindacale: un giro in solitaria di una 40ina di km e 1200-1300mt di salita partendo da ledro (stando a una traccia gps trovata su internet), tanto per dire "ci sono stato".
partenza in auto alle 6am, dopo una notte passata a boccheggiare nell'afa di questi giorni.
viaggio leggero: al seguito solo bici e zaino (il mitico crivit del lidl, pagato 17 euri e rivelatosi eccellente).
il viaggio è molto scorrevole, sono a pieve di ledro verso le 8.
sosta al market: acquisto una brioche x la colazione e un panino per il pranzo, poi scarico bici, vestizione, ultime robe nello zainetto e via.
un po' di "dolce sù e giù" sulla ciclabile, una breve pausa per litigare con la nuova sacca idrica del deca (c'ho messo un po' per capire che ha 2 valvole... ma un minimo di istruzioni no?), poi, al termine della ciclabile, si comincia a fare sul serio: una cementata al 20-23% porta sulla strada verso il tremalzo.
fatta praticamente a freddo mi ha decisamente tagliato le gambe, e insieme alla scarsa abitudine allo zaino, che mi fa stare forse poco rilassato e mi provoca mal di schiena, mi fa pensare che avrei fatto parecchia fatica.
vabbè, salgo agile e costante, mi appresto a un piss-stop quando in lontantanza scorgo un omino che avevo visto giù al market.
posticipo la sosta e provo a raggiungerlo. si rivela un simpatico austriaco partito da torbole con cui ci facciamo in compagnia la salita fino al rifugio garda chiacchierando del più e del meno (in inglese lui e in "italiese" io)
giunti all'inizio della sterrata (che per la verità pensavo cominciasse prima!) ci salutiamo.
proseguo da solo. ora le gambe girano abbastanza bene e la schiena pare essersi "assestata".
pausa foto, un paio di pirla che percorrono la sterrata coi loro cavolo di suv (un mercedes e un volvo che mi spara pure un sasso contro i raggi!) e via, alla volta del gpm: la galleria quasi a quota 1800
la pendenza non è esagerata, ma c'è parecchia ghiaia anche grossa, e bisogna spingere un po' per non dover appoggiare i piedi.
pausa foto, si attraversa la galleria e ... si è obbligati a una nuova pausa per ammirare il panorama verso est. altre foto e comincio la discesa.
anche su questo versante c'è parecchia ghiaia, tanto da far fatica (almeno col mio scarso manico) a direzionare l'anteriore. scendo frenato dietro, e dopo ogni curva mi fermo estasiato: il panorama è sempre più bello!
peccato solo che ci sia molta foschia: il lago di garda sembra lochness! scendendo incontro un paio di quad, il pirla col volvo che scende a passo d'uomo, e alcuni bikers che salgono. percorrere la strada militare in salita non dev'essere semplicissimo, proprio per il fondo un po' infido... mi riprometto di provare!
la discesa è piuttosto lunga e richiede un po' di attenzione, perche non ha nessuna protezione laterale, ma percorrerla in questo senso dà la possibilità di godersi la vista stupenda su tremosine e il garda.
tra una foto e l'altra seguo la traccia gps: arrivo al passo nota, dove trovo bikers di ogni sorta (dal racer a testa bassa al turista tedesco).
poi passo bestana, bocca dei fortini, passo guil e qui inizio la discesa verso leano: inizialmente sterrata nel bosco, veramente suggestiva, poi, dopo aver raggiunto l'abitato, diventa cementata/lastricata/ghiaiata, ma con pendenze folli e poche curve! cerco di alternare l'uso dei freni x paura di cuocerli, e giungo infine a prè.
il giro sembrerebbe praticamente finito, ma il "defaticante" verso pieve di ledro presenta ancora un 200mt di salita non preventivati, con tanto di rampe cementate comodamente sopra il 20% di pendenza.
giunto a molina di ledro, la vista del lago è stupenda. lo circumnavigo da sud e nell'ultimo tratto sbaglio pure strada, "regalandomi" un altro paio di tornanti in salita sotto il sole a picco delle 13 prima di giungere in vista del campeggio.
due passi sulla spiagetta, poi mi accorgo che è piuttosto tardi: alla fine il mio garmin segna 48km e 1580mt di salita in 3h47' che tra una foto, una barretta e un piss-stop mi hanno fatto sforare di quasi 1h sulla tabella di marcia.
quindi abbandono l'idea di una pausa al lago (sono talmente accaldato che mi ci butterei dentro), mi reco alla macchina, carico la bici, mi cambio la maglia, infilo le infradito e parto con addosso ancora la salopette!
l'auto rimasta al sole è bollente, ma coi finestrini aperti qui ancora si respira.
breve pausa per riempire la bottiglia ad una fontana, visto che prevedo di pranzare guidando (memorabile un sorpasso a un camper tra due tornanti mentre azzanno il panino allo speck!).
giunto a riva del garda già leggo 35° e boccheggio, all'imbocco dell'autostrada mi sigillo nell'abitacolo, attacco il clilmatizzatore e viaggio spedito verso i 37.5° della bassa padana con ancora impresse le immagini dello splendido giro di oggi.

verso il gpm


gpm

discesa sulla vecchia strada militare

tremosine e il garda (sotto la cappa di "fiato")

autoscatto

foto by biker tedesco


garda


inizio della discesa verso leano


lago di ledro


traccia

sabato 18 dicembre 2010

neve

per il mio compleanno mi sono regalato una pedalata di un'oretta sulla neve.
la nevicata di venerdì sera fa presagire un bel giretto per il sabato e allora inizio il montaggio delle barro mud ereditate da fabione sui cerchi scrausi, che finirò il sabato mattina, dopo aver fatto la rotta a casa mia e a casa di mia madre.
verso l'ora di pranzo abbasso la sella e monto le pedivelle (si sa mai di dover appoggiare i piedi), mi bardo con abbigliamento teNNico (solo con gli scarponcini da montagna al posto delle scarpette con gli attacchi) e parto verso la valle
il sole scalda, ma l'aria è freschina. sono fermo da tre settimane (e le gambe non paiono ancora a postissimo), la sella bassa e le gomme artigliate spengono ogni velleità velocistica.
il primo tratto su terra è tragico, perchè oltre la neve ghiacciata ci sono i solchi dei trattori sul terreno pure ghiacciato... velocità moderatissima (e si fa fatica cmq!)
poi via verso l'argine del cavo bondeno. sarà che sono giù di forma, ma è veramente dura, vado a 10-15 all'ora, se non altro mi scaldo per bene, forse pure troppo!
arrivo in zona fiuma (pausa foto alla biga), giro sugli argini fino all'incrocio tra i due canali (altre foto), incrocio e saluto altri due bikers, poi torno verso casa
sulla via del ritorno la velocità è tra i 20 e i 25 all'ora, ma si comincia già a sentire la differente temperatura.
il termometro del garmin, che aveva superato comodamente i 3°, comincia a scendere: 2, 1, 1.5...
cominciano a essere dati di rilievo, e mi fermo 3-4 volte a fotografarlo (1.2, 0.5 e continua a scendere...), e ogni sosta mi accaldo (femati, togli i guanti, estrai la macchina, inclina la bici verso il sole e scatta, riponi la macchina, infila i guanti e via) e ripartendo mi infreddolisco sempre di più!
alla fine la temperatura minima è proprio davanti a casa mia, e le varie soste sono quindi state inutili e mi hanno solo fatto patire freddo, ma tant'è... fotografare il termometro a 0° non ha prezzo ;-)
a conti fatti, una 20 di km in un ora (e sono cmq stanco), una buona dose di freddo, ma queste "imprese" un po' da pirla sono cmq una bella soddisfazione!

traccia e foto

lunedì 6 dicembre 2010

il cellulare nuovo

svolta epocale: ho preso un cellulare touch-screen!
il mio vecchio siemens c45 del dicembre 2001 ha cominciato a metà settembre ad avere qualche problema in seguito a una caduta abbastanza cruenta
in pratica, funzionava a singhiozzo: a volte chiamava e riceveva, ma a volte no, anche se il livello del segnale era buono
ergo, dopo un paio di mesi con cell in prestito (sempre un c45, ma un po' più nuovo del mio, che era di mio padre), in vista anche del natale, e soprattutto viste le offerte dell'unieuro, ho optato per il samsung C3300
quadband-gprs-edge-touchscreen-radio-mp3-cos-eccetera... alla fine ne ho presi due, cosi io e mia moglie ci siamo già fatti i regali di natale (visto che anche il suo cell aveva già compiuto i sei anni) !
ora devo solo imparare ad usarlo...
un saluto al mio vecchio siemens, speravo di farlo arrivare ai 10 anni prima di pensionarlo, ma la sorte ria ha voluto diversamente
peccato, dopo l'iniziale diffidenza verso la telefonia mobile, mi ci ero affezionato, col suo display monocromatico, le suonerie monofoniche (si dice così?) e i tastini masticati da mia figlia...
ma come diceva il mago forest... "the show must hong-kong!"

foto ricordo

martedì 30 novembre 2010


dopo un novembre abbastanza intenso (per essere novembre), mi prendo un 20 gg di ferie/riposo/disintossicazione.
novembre è stato il mese del bitume, ma di km ne ho fatti ~300.
contando che non si gira praticamente più nei feriali e che spesso il tempo non era granchè, non sono neanche pochi (almeno per me).
il kilometraggio annuale ha finalmente sfondato quota 3000 (2500 + 500 sui rulli), e anche questo è un bel record, sempre per me.
da ricordare l'ucnc del 14, davvero bella (anche se il "nc" finale non era così evidente) per compagnia e anche ambientazione: era tanto che non andavo a casina in bicicletta!
altre novità di novembre, un paio di uscite serali con faretti e l'ultimo giro collinare, purtroppo in solitaria, per santa caterina: anche il monte evangelo, quest'anno, l'ho frequentato poco.
al tutto si aggiungano un paio di calcetti, ed ecco che il mese si può considerare decisamente produttivo.
quindi ora ho bsogno di staccare, un po' xchè i prossimi weekend ho impegni vari, un po' per vedere se mi passa il maledetto affaticamento ai flessori delle cosce che mi porto dietro da fine agosto, un po' per riposarmi anche psicologicamente, perchè a volte doversi ritagliare una mezza giornata per i giri è veramente stressante.
pausa, ovviamente, anche col calcetto, visto che dopo ieri sera ho pure male a un ginocchio.
previsto rientro in attività, meteo permettendo, domenica 19
nel mentre, se trovo qualcuno che mi dà una mano (alle? fabbro? fabione?), dovrei finalmente assettare la bici, pulire per bene la trasmissione e forse mi deciderò anche a passare ai tubeless...
mi spiace un po' non partecipare al giro di sabato al garda, ma... a qualcosa bisogna rinunciare
tra l'altro avrebbero bisogno anche che giocassi a calcetto in campionato, giovedì, ma... v. sopra
e allora, saluti a tutti e arrivederci a presto!

domenica 10 ottobre 2010

dolomiti

quest'anno, per un motivo o per l'altro, è andata di magro con le gite in montagna.
fino all'anno scorso, anche solo per qualche giornata in moto, in trentino ci passavo sempre.
qust'anno no... fino ad ora.
quando stefo ha organizzato una giornata con paolosili e marcot sulle traccie della dsb, non ho potuto esimermi.
è stata un po' una tirata, la partenza venerdì dopo il lavoro, il ritorno il sabato "col coprifuoco", ma alla fine ne è valsa la pena!
andiamo con ordine: in settimana davo costantemente occhiate al meteo, alla fine ci siamo accontentati di un "nubi basse senza pioggia".
venerdì alle 19.10 (con ~30' di ritardo, e meno male che avevamo caricato le bici giovedì) si parte.
il viaggio vola, tra discorsi vari, risate e storie "torbide". l'orario ci consiglia una romantica cena in autogrill.
poi usciamo dalla brennero, ci beviamo la val pusteria, scarichiamo le bici al campo base (casa di stefo a monguelfo) e via per una birretta.
alla fine, per qualcuno le birre diventano anche più di una, e tra risate e ammiccamenti si va in branda che sono quasi le 2!
qualcuno pensa già di inforcare la bici, qualcun'altro sogna un altro genere di cavalcata, ma alla fine ci si addormenta nel silenzio.
io però, dopo circa 3 ore di sonno, mi sveglio (sarà l'agitazione, forse anche la birra) e poi dormicchio un po', ma male... la mattina dopo non sono per niente in forma. in compenso non è in forma neanche il meteo: ci svegliamo nel bel mezzo di nubi (come previsto) talmente grigie da far pensare che difficilmente ci avrebbero abbandonato.
vabbè, tappa al cesso, consultazioni sull'abbigliamento, vestizione e si va.
colazione al forno con muffin e/o bomboloni, caffè al bar e via: si avviano i ciclocomputer!
parto coperto, forse troppo, si comincia subito a salire e le gambe fredde non girano. un po' di sterrato con un paio di dentelli notevoli suggeriscono di aleggerire l'abbigliamento, ma è comunque un casino.
sulla salita asfaltata vado agile e regolare, ma quello che mi dà più da fare è l'umidità che unita allo sforzo fa sì che il sudore si accumuli e mi fa patire freddo. giunti al parcheggio sono un po' avvilito: le nubi non si diradano, ci sono ~7° e finora "la fadìga la pàsa al gòst"...
la prima pausa caffè al rifugio è corroborante, quando usciamo sembra che le nubi si stiano finalmente dissolvendo, e da lì in poi... libidine pura!
la successiva salita sterrata me la sono veramente goduta, l'aria è meno fredda, e soprattutto più asciutta. mi sono finalmente acclimatato e riesco a pedalare quasi tutta la salita (tranne un taglione preso per sbaglio) fino in vetta.
così mi godo anche la pausa sulla cima del monte specie: il panorama è notevole, anche se le nubi coprono ancora un po' le cime.
tante foto, qualche chiacchiera anche con altri bikers (pure un po' attempati), un pensiero al mio babbo, due righe sul diario appeso alla croce e si parte verso il succulento pranzo.
scelta obbligata: canederli, preceduti da un antipasto di salumi e formaggi misti e annaffiati da franziskaner weiss, e seguiti dall'immancabile strudel poi dal caffè. il pranzo è ottimo, la compagnia pure, e il tempo vola... ce ne accorgeremo tardi!
si riparte sotto il sole, coi vestiti finalemte asciutti e 15-17 gradi di temperatura.
discesa su strada bianca, godibile anche da una mezzasega come me: si scende in scioltezza, finchè trovo stefo in panne.
tubeless forato, neanche le bombolette riescono a tappare il buco.
raggiungiamo marco (paolo ha proseguito) e via di cambio gomme: camera d'aria nel tubeless e si riparte (tutti tranne il mio garmin! mi ricorderò di accenderlo verso fine discesa!).
in un baleno siamo giù e percoriamo la val di landro a passo spedito, fino alla tappa obblilgata alla finestra sulle tre cime di lavaredo.
altri chili di foto, ma quando ripartiamo ci accorgiamo che è incredibilmente tardi: sono quasi le 16 (ora di prevista partenza) e ci manca ancora tanta strada.
ripartiamo a manetta sulla ciclabile, l'ultima parte sulla statale a 42-45 all'ora: si arriva a monguelfo e si conclude il giro in bellezza con la salitella al 20-25% che porta a casa di stefo.
alla fine i km sono 58 x 1350 mt di dislivello in ~4h di pedalata.
poi tutto di corsa, doccia a turno, carico bici/borse, un salto in paese x acquistare un paio di grappe (peccato che i negozi sono chiusi!).
torno su di corsa mentre paolo sta "uscendo" la macchina dal garage. salgo e si va.
siamo all'epilogo: il viaggio di ritorno scorre veloce chiacchierando del giro, della serata in birreria delle solite storie "torbide".
e già si pensa alla prossima gita e, perchè no, alle dsb 2011!
lasciamo marco al casello di affi, in attesa che sua moglie (o qualche viados) lo passi a prendere.
arriviamo a campagnola alle 20.15, tardi per me che dovevo arrivare entro le 19-19.30, quasi in orario per paolo che aveva una cena alle 20.
scarichiamo tutto a casa mia (marco e paolo passerano a prendere la loro roba l'indomani), prendo la macchina, porto stefo a casa sua e volo a casa di mia madre per la cena-parenti.
la giornata volge al termine. che dire? è stato bello!
compagnia stupenda, accomunata dalla passione per la mtb, posti e panorami (e piatti) meravigliosi... alla prossima!

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mercoledì 15 settembre 2010

ciao babbo


per come sei stato e per dove sei
ora puoi allungare una mano
e accarezzare il volto di dio
buon ritorno a casa